Tatticamente tra 4-2-3-1 e 4-2-4 le varianti e le variabili non sono poi molte. È una questione di metri e di compiti, ma soprattutto di interpretazione. In fase di non possesso era ben visibile la muraglia dei quattro attaccanti tutti in linea eretta da Fonseca per proteggere la mediana e la squadra; bassi, vicini, stretti, senza concedere spazi. Invece in impostazione spesso uno a turno tra Morata e Abraham si abbassava per cucire il gioco, perché la zona della trequarti è troppo importante e centrale nel calcio attuale. Il risultato è stato un sistema ibrido moderno, grazie al quale il Milan ha imbrigliato le tradizionali fonti di gioco interiste, trovando la profondità a piacimento e soprattutto in velocità. 4-2-4 suona bene, ma soprattutto ha funzionato bene.