Restando così, per il rinnovo del presidente federale, il possibile successore di Gravina, che non ha ancora sciolto le riserve sulla propria candidatura, e giustamente, chi glielo fa fare, le quote saranno del 34% per la Lega Dilettanti, 17% Lega Pro, quindi 20% Calciatori e 10% Allenatori, poi 5% la Serie B e 2% gli Arbitri, mentre la Serie A è confermata e fermata al 12%. Il numero 1 di Lega ha già ribadito che le società vogliono maggior autonomia, il calcio italiano rischia di ripiombare nuovamente nel caos. Oltretutto, con l’ombra di Fifa e Uefa pronte a sanzionare l’Italia del pallone se tutto dovesse procedere su questa strada. E ci mancava solo la mano della politica sul malandato calcio italiano.