«Di fronte a una sconfitta, il primo fattore che deve emergere è l’autocritica. È troppo facile guardare altrove». Queste le parole con cui il ministro dello Sport Andrea Abodi, presente alla gara tra Italia e Svizzera, ha puntato il dito su chi, tra i protagonisti, cerca colpe altrove. Parole che provengono da chi per ruolo deve impostare la strategia del nostro Paese. Quindi inaccettabile sentire da lui stesso frasi come: «Non c’è stato il lampo di quelli che si vedono soprattutto nei momenti difficili». Quello è datato Europeo 2021 con la vittoria a Wembley, ma come troppo spesso si fa in Italia, ci si accontenta di una pezza in un quadro che vede questa Nazionale dover cominciare a marzo 2025 la rincorsa ad un Mondiale non disputato nelle ultime due edizioni. Prima di puntare il dito bisognerebbe guardare a sé stessi, se nessuno fa autocritica non è un motivo in più per cambiare?