“Da giovane ero molto energico e motivato, a volte un po’ troppo perché poi ero così arrabbiato dopo una sconfitta che non volevo stringere la mano. Mio padre mi ha aiutato a disimpararlo molto rapidamente, veniva con me sempre, a volte andavamo insieme in bicicletta. Da bambino hai bisogno di questo tipo di sostegno”. È un Dumfries quasi inedito quello che raccontato se stesso, il suo passato e la sua esperienza in neroazzurro. “Ora gioco per l’Olanda e per l’Inter, partecipo a competizioni come Europei e Mondiali, è tutto fantastico. Divertirsi con i tuoi amici è la cosa più importante del calcio, per questo sono molto grato al mio periodo trascorso allo Smitshoek, mi ha plasmato e ho costruito amicizie e ricordi per la vita”, ha concluso”.