Forte è forte, lo vedono tutti, probabilmente tra i primi tre in Italia. Eppure ogni tanto fa finta di dimenticarsene, si mette silenzioso sulla fascia e aspetta il pallone come un bambino aspetta di giocare al parchetto con gli amici. Con il Monza, con la Salernitana, anche con il Sassuolo, Leao è stato indolente e svogliato, mentre con il Cagliari in Coppa Italia è entrato dalla panchina con la voglia di spaccare il Mondo e di fare gol. Ci sono voluti quattro tentativi, quattro giocate personali una in fila all’altra, prima di bucare Radunovic, ma è quello che gli chiedono Pioli e i tifosi: entrare in campo per fare subito la differenza, senza aspettare la partita, ma mangiandosi gli avversari come può e deve fare. Tre gol in campionato sono troppo pochi per uno come lui, è il momento di svegliarsi.