“È principalmente una questione di convinzione. Quando nico arriva negli ultimi metri sa che può essere decisivo. I compagni in questo frangente devono migliorare, possono fare di più, essere più concreti. Ci si arriva attraverso il lavoro, la crescita individuale anche di tipo mentale. L’allenamento serve a questo, a colmare lacune e migliorare. Loro hanno caratteristiche diverse, a cui badiamo anche nel momento in cui componiamo la batteria d’esterni. Nico è forte di testa, gli altri hanno l’uno contro uno o sono bravi a crossare, ma tutto dipende dalla convizione individuale”.