Luci a San Siro. E mai come in questa occasione le parole di Roberto Vecchioni tornano comode per presentare l’euroderby che vedrà 80mila persone presenti allo stadio e milioni di spettatori incollati ai televisori. È il ritorno del calcio italiano nel mondo europeo, è Milano che torna grande a distanza di vent’anni rivivendo le emozioni e le tensioni di una semifinale di Champions. I primi novanta minuti della doppia sfida potranno già dire tanto, con la consapevolezza che la doppia sfida si giocherà in centottanta minuti. Da un lato la voglia di rivalsa del Milan dopo gli ultimi derby persi, su tutti quello in terra d’Arabia costato la supercoppa in maniera perentoria. La situazione di Leao non è cosa da poco, ma i rossoneri hanno ritrovato certezze negli uomini cardine e si affideranno ancora una volta a Giroud, uomo speciale per le occasioni speciali. Dall’altra parte Simonie Inzaghi è consapevole che la Coppa dalle grandi orecchie può cambiare tutto il giudizio sulla sua stagione. Lo insegnava proprio il Milan dei tempi d’oro, ne è consapevole ora l’allenatore nerazzurro che ha ritrovato gli attaccanti in un ottimo stato di forma oltre a un Barella alla Bruno Conti del Mondiale ’82, in grado di correre per tutti e trovare le giocate che possono essere decisive. Alcuni ex si sono esposti, dal forza Milan di Carlo Ancelotti dopo la semifinale d’andata tra Real e City, alla speranza di passaggio del turno dell’Inter da parte di Christian Eriksen, pur con l’amicizia che lo lega a Kjaer. E da Vecchioni a Celentano, chissà che tra gli ideologici centomila di San Siro non scocchi l’amore tra nerazzurro e rossonero. Dando alla doppia sfida europea quel romanticismo che Milano non ha mai smesso di respirare.