Giocando quella che, nel dopo gara, Pep Guardiola definisce “una partita perfetta, e una delle migliori prestazioni degli ultimi sette anni”, il Manchester City dimostra che sa vincere anche senza Haaland e travolge il Liverpool per 4-1. I Reds erano anche andati in vantaggio con Salah, servito da Diogo Jota, ma il City non si è fatto impressionare e, trascinato dal campione del mondo Julian Alvarez, autore del gol dell’1-1 ha poi superato i rivali con una prodezza di De Bruyne dopo appena 53 secondi della ripresa. Di Gundogan, da distanza ravvicinata, e Grealish gli altri due gol dei Citizens. Sconsolato il commento di Jurgen Klopp a fine partita: “Questo è stato un match che dobbiamo utilizzare, purtroppo aggiungerei, per chiarire che certe cose non devono verificarsi. Non possiamo perdere i duelli nei momenti decisivi. Non possiamo essere così aperti. Non è possibile ma è accaduto, purtroppo. Dovrei spiegarlo, ma non saprei come”. Al poker dei campioni in carica della Premier, ha risposto l’attuale capolista Arsenal (100 presenze, oggi, sulla panchina dei londinesi per il tecnico Mikel Arteta), che ha battuto con l’identico risultato di 4-1 il Leeds dell’ex juventino McKennie. ‘Man of the match’ è stato il ritrovato Gabriel Jesùs, schierato al posto di Bukayo Saka, e autore di una doppietta. Di White e Xhaka le altre due reti dei Gunners, che continuano a comandare la classifica con 8 punti di vantaggio (72 contro 64) sul City. Pari spettacolo tra Brighton e Brentford, con la squadra di casa, allenata da Roberto De Zerbi, che ha trovato la rete del 3-3 finale soltanto al 90′, grazie a un rigore realizzato dall’argentino McAllister.