Ennio Flaiano soleva dire che la situazione politica italiana fosse grave, ma non seria. Prendendo spunto, il momento in casa Milan è serio, oltre che grave, visto che per la prima volta negli ultimi anni i rossoneri sono fuori dalla zona Champions.
Il secondo derby perso a distanza di tre settimane ha messo a nudo il momento di confusione della squadra di Stefano Pioli. Confusione la parola giusta, visto che anche il tecnico ha rimescolato le carte dal punto di vista tattico per provare a uscire indenne dal derby. Ma le rivoluzioni, si sa, servono se portano a dei risultati mentre il 3-5-2 del primo tempo ha consegnato il Milan nelle mani dell’Inter, tanto che Tonali e compagni hanno chiuso senza tirare mai in porta. E poi il caso Leao, partito dalla panchina ed entrato nella ripresa non certo con l’espressione di chi volesse essere il salvatore della patria.
Poche certezze e un futuro che vedrà i rossoneri impegnati con Torino e Tottenham. Provando a recuperare Maignan e Ibrahimovic. Nessuno sa quanto potrà dare lo svedese alla causa, ma una domanda è lecito porsela. Al netto delle tante critiche per gli impegni extra calcio, che fosse veramente lui a tenere le fila di un Milan particolarmente fragile?