Un popolo, una nazione, una squadra. Una volta il Real Madrid era proprio questo, ora non più. L’autarchia non abita più al Santiago Bernabeu dove una volta lo zoccolo duro della ‘Casa Real’ era spagnolo, se non addirittura castigliano. Dopo quanto accaduto ieri nel Nuevo Estadio de la Ceramica, contro il Villarreal, molto se non tutto è cambiato: il Real Madrid ha schierato per la prima volta dopo 121 anni e 4.436 partite ufficiali una formazione senza neppure un calciatore spagnolo. E, magari per uno strano scherzo del destino, ha perso (2-1). Inizialmente Carlo Ancelotti si è affidato a Courtois (Belgio) in porta; davanti a lui in difesa Eder Militao (Brasile), Ruediger (Germania), Alaba (Austria), Mendy (Francia). A centrocampo hanno agito Kroos (Germania), Tchouameni (Francia) e Modric (Croazia), dietro le punte Valverde (Uruguay), Benzema (Francia) e Vinicius Junior (Brasile). Il primo spagnolo a scendere in campo è stato Lucas Vazquez, dopo 64′ di gioco, seguito da Asensio, che ha trovato posto in squadra a 8′ dal 90′. (ANSA).