Alto, biondo, occhi azzurri, fisico statuario. È l’identikit del classico salentino giusto se si parla di Morten Hjulmand, capitano del Lecce a soli 23 anni e regista di centrocampo con personalità e piedi buoni. Non si sa per quale motivo la Danimarca non lo abbia selezionato per i Mondiali. È vero che in quel ruolo i danesi hanno mostri sacri come Hojbierg ed Erikssen, ma altrettanto che alla nazionale nordica sono mancate proprio le caratteristiche di organizzazione del gioco e presenza che il leccese avrebbe garantito. Lui, stakanovista del centrocampo, con 1300 minuti disputati il secondo più presente nei giallorossi di Baroni, ne ha approfittato per ricaricare le batterie in vista della rincorsa salvezza salentina.