a capolista passa a Pesaro, l’Olimpia regola Napoli. Della Valle 24 per la Germani con Reggio. Derthona batte Varese, 33 di Daum. Successi di Trieste, Fortitudo e Treviso. Cremona giù
Serie A in campo nel sabato di Pasqua per la 27ª giornata.
PESARO-VIRTUS BOLOGNA 77–96
La Virtus fa 13 e si regala una buonissima Pasqua. La capolista sbanca anche Pesaro – al record di presenze, 6823 – allungando la sua striscia positiva e costringendo la Carpegna Prosciutto a uno stop dopo tre successi di fila. La Segafredo, che manda sei uomini in doppia cifra, non perde in campionato dallo scorso 6 gennaio a Milano. Coppa compresa, si è scivolati il 16 marzo a Lubiana, unico stop dall’arrivo di Hackett e Shengelia. La Vuelle esce a testa alta e risente degli impegni ravvicinati e della rosa ridotta. Reduce da cinque vittorie nelle ultime sei gare, questa volta la montagna era davvero troppo alta. Attesissimi i ritorni di Hackett (dopo sette anni, mvp del match) e Scariolo. Entrambi sono applauditissimi in sede di presentazione.
Pesaro è senza Sanford per un problema al tendine d’achille, Belinelli rientra dopo oltre un mese da un serio stiramento e non c’è Cordinier per i postumi di una contusione alla spalla riportata nell’ultimo turno di campionato. Ne avrà per circa due settimane. Prima del match, è stata ritirata la maglia numero 14 del presidente ed ex storico giocatore Vuelle Ario Costa, con una toccante cerimonia.
Banchi va col quintetto alto e Demetrio da numero tre, una. Mossa che si rivela azzeccata. Teodosic firma l’1-6 con due triple al 2’. La zona tre-due dei padroni di casa con Jones che si muove prima davanti e poi passa dietro mette in difficoltà la Virtus. Delfino è caldissimo (9 punti in 5’30”) e con le triple Pesaro passa avanti (10-8 al 4’). Teodosic trova 12 punti nei primi 7’, al 9’ è 23-18 con tutti i pesaresi determinanti. Si rivede Belinelli ma il primo quarto è di Pesaro (24-23). La difesa locale è molto aggressiva, gli ospiti volano nel secondo quarto e piazzano un parziale di 19-1 al 16’ (24-37). La Vuelle non vede più il canestro, c’è un blackout. Pesaro perde troppi palloni (10 al 20’) e paga le rotazioni corte. Nella seconda frazione la formazione di casa rompe il ghiaccio al 15’ Mejeris, ma la Segafredo continua a infierire (26-40 al 17’). Pesaro segna due punti in 7’ ma non molla e piazza un contro 9-2 (35-42 al 39’). Jones e Delfino si fanno sentire, dall’altra parte Jaiteh è trainante con 8 punti nei terzi 10’. La zona resta un mantra per Banchi e i suoi ricuciono fino al 37-43 dell’intervallo lungo con i super Delfino e Jones. Shengelia e Hackett premono sull’acceleratore (37-51 al 22’ e 42-63 al 26’), le palle perse locali sono esiziali. Belinelli sigla il +22 (46-88), Bologna ha troppe bocche da fuoco per Pesaro. In avvio di ultimo quarto, i padroni di casa trovano un 10-0 che sorprende i bianconeri (60-70 al 33’), poi Mannion centra 5 punti di seguito. Alla Virtus basta gestire, al 35’ è 60-81 con un 11-0 bolognese. Mannion ne mette 14 nella frazione decisiva, è 66-91 al 38’. Moretti è un cecchino, si svuotano le panchine. Pesaro esce tra gli applausi, ma gli ultimi sette “derby” tra Virtus e Vuelle sono tutti bianconeri.
Pesaro: Delfino 18, Moretti 15, Jones 12.
Virtus: Mannion 18, Hackett 13, Teodosic e Shengeila 12.
MILANO-NAPOLI 90-67
Atto di forza di Milano che stende Napoli e mantiene l’imbattibilità casalinga, 90-67. Resiste sino a metà gara la GeVi grazie alla verve di Rich e McDuffie, nella ripresa Olimpia scintillante che chiude con 5 uomini in doppia cifra, serata da mvp per Alviti top scorer a quota 25.
Avvio equilibrato con Milano che sfrutta le iniziative di Shields, McDuffie e il grande ex Gudaitis a referto per Napoli, 5-4. Alza il muro difensivo l’AX che costringe a diverse forzature l’attacco ospite, una tripla di Alviti certifica il primo break, 10-4. Si sblocca Rich ma è sempre l’Olimpia a condurre la danza con ancora l’ex triestino a referto, 14-6. Mescola le carte coach Buscaglia che cerca l’energia di Lombardi, positivo anche l’impatto dell’altro ex di lusso Luca Vitali, Rich riporta la Gevi ad un solo possesso, 16-14. Messina risponde dando spazio ai sempiterni Hines-Rodriguez, non molla Napoli che trova anche le buone iniziative di Uglietti, 21-18. Milano sfrutta la maggiore potenza in area colorata, senza paura la truppa di Buscaglia allarga il campo con intelligenza, quattro punti filati di Zerini e schiacciata in contropiede per McDuffie per la parità a quota 25. AX che si aggrappa ai rimbalzi d’attacco del solito Melli, l’ex Pelicans pesca il terzo fallo di McDuffie ma non cambia l’andamento del match, fiammata di Rich e nuovo pareggio, 33-33. Un paio di giocate da fuoriclasse di Rodriguez e Shields tengono i padroni di casa avanti all’intervallo, 43-37. Dopo la pausa lunga prova la spallata l’Olimpia condotta dalla ancora da Shields e Melli, primo margine biancorosso in doppia cifra, 50-39. Abbrivio vincente per la truppa di coach Messina che morde in difesa, si estende il vantaggio milanese con Hines straripante in vernice, 55-41. Arriva la quarta penalità per Parks che complica ancora di più il compito per i napoletani, dilaga l’AX con anche Grant a bersaglio, 61-41. Affonda anche a meno 33 Napoli che non trova più fiducia in attacco, spazio per le seconde linee per Milano che chiude 90-67.
Milano: Alviti 25, Shields 12, Hines 1
Napoli: Rich 14, McDuffie 11, Lombardi 8
TORTONA-VARESE 104-99
Punteggio da Nba (104-99) e spettacolo tra Tortona, che aumenta l’entusiasmo della vittoria di mercoledì contro Brescia e ipoteca i playoff, e Varese, che, pur reduce dal caos di metà settimana con l’esonero di Roijakkers e il mancato tesseramento nei tempi del nuovo allenatore Seravalli, con guida tecnica affidata al vicecapitano Ferrero, ricava una gara combattiva e precisa. Numeri pazzeschi da Daum, 33 punti e 11 rimbalzi, da Macura, 20 punti, sull’altro fronte trascinano Sorokas 19, con 100% da 2 e in lunetta, Reyes (75% da 3 e 50 da 2) e Keene, 18 punti e 9 assist.
Partenza a razzo del Derthona con tripla di Daum al primo possesso. Uno splendido sottomano di Macura mette 8 punti tra i due contendenti a a metà periodo, ma l’energia di Reyes e la precisione di Keene danno a Varese un parziale di 0-9 con cui ribaltano il risultato, 16-17 al 9’, chiuso però dal primo canestro italiano di Fridriksen in tripla e da un’altra bomba di Daum fino al 22-21. Il nuovo arrivo islandese all’esordio conferma le buone impressioni viste contro la Nazionale italiana: 5’ nel primo tempo, 5 punti, 5 rimbalzi e 4 assist, non male. Per Varese, replica Woldetensae con tre triple, di cui un gioco da 4 punti. Filloy è tornato in piena efficienza fisica e ridà il +5 al Derthona all’13’. Si va a suon di triple e ritmo altissimo. Varese arriva al 34-34 ma Cain e Sanders rimettono Tortona avanti,JP Macura chiude con due canestri show sul 54-45. Nel terzo, il Derthona prova a dilagare, con Wright che rimette a +11, poi ruba palla e ottiene un gioco da 3 punti sul massimo vantaggio, poi portato a +18 da Macura e Daum al 23’. Schiacciata show di Reyes, ma Tortona è uno spettacolo anche come ingranaggio organizzato da coach Ramondino, su cui la qualità dei singoli mette valore aggiunto. Si chiude 78-68. Si apre a suon di triple tra Daum, che supera il suo massimo in A di 22 punti e consegue il “trentello” a metà periodo, ma arriva Sorokas, ex di giornata, con un parziale —9 tutto a sua firma: con tre liberi prima e un gioco da tre dopo e poi la bomba del pari 89-89 a 4’ dalla fine. Ci pensano Cain e Sanders a rimanere freddi e fare un 4-0 decisivo. Macura chiude con la tripla una partita da cento punti e Tortona festeggia una Pasqua favolosa.
Tortona: Daum 33, Macura 20, Cain 15
Varese: Sorokas 19, Keene 18, Reyes 15
BRESCIA-REGGIO EMILIA 99-64
Ritrova il successo ed è aritmeticamente terza Brescia: contro Reggio Emilia la resistenza dei biancorossi, forse distratti dall’imminente finale di Fiba Eurocup (mercoledì l’andata a Bologna co ntro i turchi del Bahcesehir), dura meno di 2 quarti. Brescia senza Mike Cobbins e con il neoacquisto John Brown presentato al suo pubblico. Reggio Emilia partecipa alla festa della squadra di casa – che realizza il record stagionale di triple, 20/36 – senza mai riuscire ad entrare in partita.
Parte bene Brescia, reduce dalla battuta d’arresto con Tortona (9-0): Reggio Emilia fatica a contenere una squadra molto decisa (16-6). Cinciarini, anima degli emiliani, dà il solito contributo fondamentale e la squadra reagisce (21-16). Brescia, con quintetti insoliti continua a dimostrare di non aver problemi nel contenere i ragazzi di Caja (33-20) che vanno in confusione tanto da avere 10 palle perse alla seconda sirena, sul cui suono Amedeo Della Valle in contropiede segna il suo 22° punto in 18’ di utilizzo: negli spogliatoi Reggio arriva sul -22 (54-32), con Cinciarini che viene chiuso da marcature asfissianti da parte di tutti i suoi marcatori. Dagli spogliatoi torna in campo solo Brescia che minuto dopo minuto allarga il divario a suon di triple fino al + 35 (76-41) subito dopo il 25’, chiudendo virtualmente la partita con un quarto e mezzo da giocare.
Brescia: Della Valle 24, Gabriel 19, Mitrou-Long 15.
Reggio Emilia: Crawford e Strautins 12, Cinciarini 10.
TRIESTE- CREMONA 84-72
L’Allianz completa la sua settimana perfetta, firma il terzo successo consecutivo dopo i colpi esterni contro Reggio Emilia e Varese e rientra in zona playoff. Nonostante la sconfitta che, visti gli altri risultati significa retrocessione, onore delle armi per Cremona che ha lottato con orgoglio e coraggio in quella che coach Galbiati aveva definito un’ultima spiaggia.
Botta e risposta Mian- Spagnolo in apertura per il 6-7 Vanoli del 2’. La tripla di Banks e due iniziative di Grazulis danno all’Allianz il vantaggio sul 14-11. Galbiati ripresenta Poeta, il capitano va subito a canestro e ispira i compagni per il nuovo +1 con Sanogo che all’8’ firma il 20-21. Equilibrio nelle battute finali del primo quarto, è di Clark il canestro che consente a Trieste di chiudere avanti sul 26-24. Si abbassano le percentuali di tiro in apertura di secondo quarto. Lever sigla il 33-30 poi quasi tre minuti senza canestri dal campo. Ci pensa Cournooh, due liberi e una tripla, a sbloccare Cremona riportandola avanti 33-35. Grazulis e Banks terminali offensivi di una Trieste che torna avanti di quattro prima del canestro di Sanogo che fissa il 41-39 di fine primo tempo. Konate e Grazulis per il 48-41 di inizio secondo tempo, nel momento più difficile per la Vanoli sale in cattedrra Juskevicius che con due triple e un gioco da tre punti confeziona il parziale di 9-0 che riporta avanti Cremona. Terzo quarto in equilibrio, solo nel finale un redivivo Banks consegna a Trieste un buon margine per iniziare l’ultimo parziale sul 63-56. Vantaggio raddoppiato in apertura: Campogrande e Lever a segno per l’Allianz sul 69-56 che obbliga Galbiati al minuto. Lever prova a chiuderla, ancora due bombe di Juskevicius (6/8 da tre) per il 75-67 che a 4’ dalla fine costringe Ciani al time-out. Ultimo sussulto Vanoli ancora con Juskevicius (79-72 a 1’43” dalla sirena), Trieste controlla e chiude con la tripla di Davis sull’84-72.
Trieste: Grazulis 17, Konate, Lever 14 Cremona: Juskevicius 24, Cournooh, Tinkle, Spagnolo 10
TREVISO-BRINDISI 96-90
Treviso infligge a Brindisi la quinta sconfitta di fila e conquista due punti importantissimi per la salvezza. È la seconda vittoria in tre gare per coach Marcelo Nicola, che deve ringraziare Russell e Bortolani, 52 punti in coppia. Vitucci si mangia le mani, capitola dopo aver combattuto alla pari per 39’.
In avvio si sbaglia pochissimo da entrambe le parti, poi Bortolani e Russell provano a spingere avanti i veneti (19-15). La reazione di Brindisi arriva subito, grazie alla fisicità di Gentile e Perkins, che alimentano il +4 con cui la squadra di coach Vitucci chiude il primo quarto (24-28). Si prosegue a strappi anche nel parziale successivo, con Treviso sospinta a +6 da Sims e i pugliesi a replicare con Gaspardo e Harrison (40-44). Non stupisce che si vada a riposo in perfetto equilibrio (50-50) e la ripresa proponga sostanzialmente una narrazione simile alla prima metà di gara: ora avanti la squadra di casa, ora gli ospiti, poi una tripla di Jurkatamm chiude il terzo quarto ancora in parità (76-76). Si decide tutto nell’ultimo parziale, dove improvvisamente si smette di segnare come in precedenza: Gentile e Harrison spingono Brindisi a +3, ma i veneti non si piegano ed entrano nell’ultimo minuto avanti 92-90. Poi i “soliti” Russell e Bortolani la chiudono.
Treviso: Bortolani 27, Russell 25 Brindisi: Gentile e Harrison 21, Perkins 18, Gaspardo 12
FORTITUDO-TRENTO 89-69
Partita da ultima spiaggia per la Fortitudo che nella serata più difficile trova la vittoria più importante per credere ancora nella salvezza.
In avvio scatta veloce Trento che approfitta del nervosismo della squadra bolognese per allungare con Flaccadori e Caroline sul +10. La reazione Effe è affidata alle mani calde di Benzing che fattura 9 punti lanciando i padroni di casa al sorpasso. Trento fa molta confusione in attacco contro la zona perdendo tanti palloni che in contropiede la Fortitudo traduce nel secondo quarto in canestri facili. Anche Charalampopoulos (per tutti Chara) partecipa al break dei biancoblù che toccano la doppia cifra di vantaggio con un paio di +11. Stavolta è Trento a organizzare il rientro con un 11-0 firmato Bradford e Williams che fissa la parità a quota 40 all’intervallo.
Nella ripresa Bologna prova a scappare ancora con un’altra tripla del solito Benzing. Si scalda anche Feldeine, la Effe trova un +7 (56-49) ma il punteggio fa l’elastico, nessuno diventa padrone dalla partita intanto aumentano gli errori su entrambi i lati del campo. La tensione è altissima, Feldeine scivola e cade male dopo un contatto falloso con Flaccadori (fischiato antisportivo) procurandosi un infortunio al ginocchio sinistro, l’ala dominicana deve lasciare il campo in lettiga. Alla terza sirena Bologna riesca a scattare ancora: 62-54. E’ la fuga buona perché la Fortitudo si mette pure a fare lo showtime con passaggi in mezzo alle gambe e canestri acrobatici che valgono il +14 (72-58) e poi anche il +21 (81-60) Per Trento è notte fonda. Per la Bologna fortitudina c’è ancora vita.
Fortitudo: Benzing 22, Aradori 17, Charalampopoulos 10.
Trento: Bradford 16, Caroline 13, Flaccadori 12
SASSARI-VENEZIA 63-66
Continua la striscia vincente della Reyer. Nonostante le assenze la squadra di De Raffaele espugna il PalaSerradimigni, guidata dalla precisione di Stone e dal lavoro nel pitturato di Watt, anche se è Brooks – ex di turno – a decidere la gara. Prima parte di partita in favore degli ospiti; in una contesa molto fisica, a creare lo strappo per la Reyer è la difesa degli orogranata, Sassari non riesce a trovare linee di passaggio pulite soprattutto contro la zona, mentre Stone prima e Watt poi fanno la differenza in attacco costruendo la doppia cifra di vantaggio.
La Dinamo si aggrappa a Gentile e Bendzius, ma non trova continuità nella fase offensiva, pagando caro anche diversi errori al tiro dalla lunga distanza: 28-38 al 10’. Dopo la pausa lunga arriva la reazione dei padroni di casa, che passa per la difesa e le capacità offensive di Logan, Venezia non ritrova la stessa efficacia in area e, complice le rotazioni difficili per le assenze e la gestione falli, trova comunque in Cerella la risorsa per impedire di perdere completamente l’inerzia e mantenere la testa della gara. Si decide tutto nel finale, dopo un ultimo quarto ancora molto fisico, vedi duello fra Bilan e Watt: il break decisivo arriva a 49” dalla fine, Brooks lavora bene in post basso e trova il +1, Sassari non riesce a replicare e ancora una volta Brooks trova un rimbalzo offensivo fondamentale per togliere secondi ai padroni di casa, Tonut dalla lunetta fa il resto per il +3 finale, che Sassari non riesce a pareggiare con l’ultimo tiro di Logan: 63-66 il finale.
Sassari: Bendzius 19, Bilan 15, Logan 12
Venezia: Stone, Watt 15, Tonut 12