La Coppa Italia è dell’Inter. Perisic stende la Juve
Dopo 11 anni l'Inter torna ad alzare la coppa Italia battendo 4 a 2 la Juventus. È il secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa.
L’Inter ha alzato al cielo la sua ottava coppa Italia. Non ha deluso le aspettative la finale dell’Olimpico: è finita 4 a 2 ai tempi supplementari dopo una girandola di emozioni che hanno visto la squadra di Max Allegri reagire all’ottima partenza dell’Inter, salvo poi cadere sotto i colpi di Perisic che ha riportato, dopo 11 anni, il trofeo a Milano sulla sponda neroazzurra.
LA PARTITA
Inizio prorompente dei nerazzurri che azzeccano l’approccio alla partita e alla prima occasione riescono a fare male. Barella lascia sul posto Cuadrado sul vertice sinistro dell’area di rigore, si accentra e con il tiro a giro insacca alle spalle di Perin il gol del vantaggio al 6′ minuto. Ci mette qualche minuto la squadra di Allegri per prendere confidenza con la finale. Poi il cambio di passo, la beneamata arretra il baricentro e ci è voluto un super Handanovic per andare alla pausa sullo 0 a 1.
Nella ripresa cambia tutto in un minuto. È sempre più Juve e dopo la respinta della difesa nerazzurra sulla conclusione di Vlahovic si avventa Cuadrado che da fuori area castiga il numero 1 dell’Inter, questa volta imperfetto, nella presa bassa. 1 a 1.
Non passano neanche 120 secondi e il ribaltone è servito. Black out nella retroguardia nerazzurra che da ancora la possibilità a Vlahovic di presentarsi a tu per tu con Handanovic. Il primo tentativo finisce sul faccione dell’estremo difensore, il secondo centra il bersaglio, 2 a 1. Potrebbe far male quanto un colpo da K.O., ma la squadra di Simone Inzaghi ritrova lo smalto nei momenti migliori. La Juve si chiude nella propria metà campo e l’assalto dei nerazzurri va a buon fine.
Minuto 80′. Lancio lungo di Dumfries, Persici fa la torre per Lautaro Martinez che agganciato da Bonucci al momento del tiro. Per Valeri non ci sono dubbi, il Var conferma ed è calcio di rigore. Dal dischetto Çalhanoğlu è perfetto, sotto il “sette” fa 2 pari. Servono i tempi i tempi supplementari per decidere il trofeo e la corona se la mette in testa Ivan Perisic che prima segna il calcio di rigore giudicato al Var per il contatto De Ligt-de Vrij e poi, dal limite dell’area, tira un missile che punisce ancora una volta Perin.