Conte crede nello scudetto, ma si nasconde
Sfodera il dialetto il tecnico del Napoli: “Ca nisciun è fess”. E allora dica chiaramente che vuole vincere
Una volta Mourinho disse di “non essere un pirla” e riempì le prime pagine di tutta Italia. Oggi Conte rispolvera lo stesso concetto, ma lo fa in dialetto napoletano, “Ca nisciun è fess”, e l’effetto è il medesimo. A nessuno, dopo sei giornate di campionato, piace essere additato come favorito per la vittoria finale, perché si accumulano soltanto pressioni e si aggiunge carico psicologico all’equilibrio già precario di una squadra che sta cercando di ritrovarsi. Conte lo sa bene e gioca a specchio-riflesso, rispedendo indietro al mittente tutte le illazioni sulla vittoria del campionato ad inizio ottobre. Però sotto sotto ci crede, crede veramente che il gruppo che gli hanno messo a disposizione possa essere all’altezza di quello scudettato solamente un anno e mezzo fa, crede veramente nelle potenzialità della squadra di vincere il titolo.