Sud batte nord, com’è bella la serie A da Trieste in giù

La coppa dalle grandi orecchi qui no, non è come dice la Carrà: non se ne trova un’altra più bella…che problemi non ha.

Com’è bella la serie A da Trieste in giù. Parafrasiamo Raffaella Carrà per raccontare una stagione che, per una volta, sembra aver capovolto lo stivale. Stop allo strapotere dell’asse Milano-Torino, oggi comandano Napoli e Roma. Tanto merito va dato ai partenopei che hanno ammazzato il campionato insieme alla Lazio in pole position per il secondo posto che vale la Champions League. Acqua alla gola invece per le milanesi che con la risalita della Juve arrancano alla disperata ricerca del quarto posto. Una lotta antica tra un diverso stile di vita e modi di pensare, un’eterna invidia nordica per chi ha trovato nella sua storia e nella cultura la più grande bellezza. Il tempo stringe, il campionato volge al termine, e siamo ormai davanti al solito segreto di Pulcinella: chi sta nelle prime quattro posizioni si assicura l’anno prossimo non solo il più grande palcoscenico europeo, ma anche un bel tesoretto per un adeguato mercato che vale tanto all’estero quanto in Italia. Il calcio meneghino deve rincorrere cercando di non perdere troppo la testa nel derby di semifinale. Chi vince sì, gode, ma non basterà per salvare il futuro. La coppa dalle grandi orecchi qui no, non è come dice la Carrà: non se ne trova un’altra più bella…che problemi non ha.

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