Trentalange, su arbitri donne stiamo recuperando
"Percorso è stato lungo, lavoriamo anche su maggiore visibilità"
“La strada fino all’esordio in Serie A di Maria Sole Ferrieri Caputi, primo arbitro donna, è stato un percorso lungo e in ritardo rispetto all’estero, ma ora siamo in fase di recupero. In passato sono state messe barriere culturali e non solo, non abbiamo sempre permesso alle donne di giocarsela alla pari, a partire da barriere fisiche e atletiche. Ma per fare cose diverse bisogna prima muoversi in maniera diversa”. Lo ha detto il presidente dell’Aia Alfredo Trentalange, intervenuto durante la tavola rotonda “ESG, Una partita storica – Nuove sfide per i professionisti della sostenibilità” organizzata da Refinitiv e ALTIS a cui hanno partecipato tra gli altri anche Vittoria Lana (Corporate Sustainability Senior Specialist Davide Campari Group), Filippo Cambieri (Sales Research & Portfolio Management di Refinitiv), Rosanna Grimaldi (Sustainable Finance Specialist di LSEG) e Giulia Archetti (Senior ESG Analyst di Fideuram), oltre ai vertici del mondo arbitrale con, oltre al presidente Trentalange, anche il vicepresidente dell’AIA Duccio Baglioni e Katia Senesi (Componente comitato nazionale Aia). “Tra le iniziative ci sarà anche quella di dare una visibilità maggiore, far conoscere anche chi c’è dietro l’arbitro. Può essere una strategia vincente”, ha aggiunto Trentalange parlando delle iniziative per far aumentare il numero di arbitri donne, oggi pari a circa 1.700 su circa 30mila tesserati Aia. “Siamo in ritardo rispetto ad altre federazioni, dobbiamo recuperare terreno. La buona notizia è che in Serie A ai giocatori non interessa il genere ma la competenza dell’arbitro, se sia bravo o no”, ha aggiunto Katia Senesi. (ANSA).